IL MUNICIPIO ROMANO DI PLESTIA
In base alle indagini sul campo e al contributo della fotografia aerea, è possibile definire l’estensione della città in poco meno di 40 ettari, delimitati a est dal lacus plestinus e a nord dal Corso del Fosso Rio di Cesi. I resti archeologici del centro si trovano nei pressi della chiesa di Santa Maria di Plestia. La città è stata costruita su due assi ortogonali, orientati  NW-SE, larghi circa 32,50 m (112 piedi romani), in corrispondenza dell’incrocio tra via Plestina, via della Spina provenienti dalla valle umbra e la via Nucerina che attraversa la dorsale appenninica per raggiungere il territorio sabino. L’area forense era situata nei pressi della chiesa di santa Maria di Pistia. La chiesa di Santa Maria di Plestia, il cui impianto risale al XI secolo d.C., si sovrappone, infatti, a un edificio pubblico romano con fronte colonnata e costruito con blocchi squadrati in travertino locale. Una delle iscrizioni latine ritrovate a Colfiorito, scolpita nella pietra è rappresentata dal termine OCTOVIR: gli storici ipotizzano che si possa trattare o di otto magistrati romani o di una confraternita religiosa di origine umbra e perciò non romana.  Sullo stesso spazio forense grazie agli scavi effettuati negli ultimi anni, sono stati identificati il vestibolo di una DOMUS PUBBLICA affiancato da un edificio sacro (sacello o tempietto) con fossa sacrificale, mentre sul lato opposto una serie di murature spesse fanno pensare a una struttura termale della quale è stato rinvenuto un LABRUM per le abluzioni in ambiente caldo (calidarium). La città di Plestia fu fondata intorno all’anno 1000 a.C. dagli Umbri antica popolazione Italica localizzata nella regione corrispondente all’odierna Umbria.  La prima organizzazione dell’abitato di Plestia avvenne quando gli abitanti della zona vennero a contatto con gli Etruschi e iniziarono degli scambi commerciali con questo popolo. Si ritiene che nel periodo del suo maggiore splendore la città occupasse circa 62 ettari. La sua misteriosa scomparsa risale probabilmente al 1000 d.C. La leggenda vuole che sia stata rasa al suolo dal grande Maharbale che avrebbe guidato le truppe di Annibale contro la cavalleria Romana durante la seconda guerra Punica (217A.C.). L’ipotesi più credibile è che sia stata distrutta a causa di un forte terremoto nel x secolo d.C.