“ Il Menotre: un piccolo fiume per grandi servizi “                                                                                              
Il fiume Menotre, anticamente chiamato Guesia, nasce in località Molini da una piccola sorgente nel Fosso Favuella (Fauella), nei pressi di Orsano (800 m s.l.m.). Raccolte le acque del fosso di Piè Cammoro e del fosso di Carboneia, si dirige verso Rasiglia; qui la forza delle acque aumenta per l’effetto delle sorgenti di Capovena, situata nella parte alta dell’abitato di Rasiglia, di Alzabove e di Venarella.

Il corso d’acqua, anche se piccolo, ha dignità di fiume, perché ha una buona portata che rimane costante tutto l’anno; nel corso superiore si possono trovare esemplari di trote fario e di gamberi di fiume.
Giunti presso la località di Pale, compie un salto di circa 200 metri nella forra sottostante, dando origine a varie e pittoresche cascate.

L’infiltrazione delle acque ha originato un fenomeno carsico ipogeo: le Grotte di Pale. Queste in età medievale (XII secolo) sono chiamate “Grotte dell’Abbadessa” e sono visitate da molti viaggiatori tra i quali, almeno secondo la leggenda, la regina Cristina di Svevia e Cosimo III granduca di Toscana, come riporta Johann George Keisslers nel suo diario di viaggio del 1751. Infatti, nel capitolo riguardante il tratto Roma - Loreto, descrive il Castro Pales e le sue grotte, ricordando un’iscrizione marmorea in loco, riferita al palazzo Elisei e alle grotte annesse, su cui è scritto: visitate dalla regina Cristina di Svezia nel 1686, hora XXI e dal serenissimo Cosimo III, granduca dell’Etruria, nel 1698, hora XX.
Già nel 1710, il marchese Maraldi, nelle Memorie dell’Accademia, come riportato nel “Dictionnair des Merveilles de la Nature “di S. de la Fond, descrive una grotta naturale sita sotto il palazzo Elisei;
Inoltre, un documento dell’Archivio Doria Pamphilj di Roma descrive un viaggio effettuato da quei signori vicino Pale, nel 1725, come riporta lo studioso folignate Pier Giorgio Lupparelli nel libro “Hotel De La Poste”. Nel testo si legge che, dirigendosi verso Foligno, i Doria Pamphilj si fermano “a Palo esattamente, per visitare anche loro le famose grotte “.

Queste sono composte di varie “stanze”. La prima, chiamata “Camera del laghetto”, ha una forma circolare ed è alta otto/nove metri e dalla volta, a forma di cupola, pendono stalattiti, mentre al centro vi sono colonne formate da pilastri stalagmitici. In questo luogo anticamente si raccoglievano le acque del fiume quando era in piena. Un’altra cavità, denominata “Camera delle Colonne a terra” è caratterizzata da imponenti colonne centrali con paramenti di stalattiti e una stalagmite a forma di leone.

Il Menotre scorre, scrive l’erudito della città di Foligno L.Jacobilli, “ con grande vaghezza e apportando molta utilità”, in quanto le sue acque sono state utilizzate per irrigare, per i mulini e, in tempi recenti, per le centrali idroelettriche.
Nella parte bassa del suo corso, tra Pale e Belfiore, il fiume, grazie alla sua forza motrice, ha permesso un notevole sviluppo industriale. Gli opifici, le gualchiere, le cartiere che hanno caratterizzato fin dal XII secolo questa zona hanno promosso insediamenti urbani che si snodano lungo la vallata e una certa prosperità.   
Lungo il percorso lento e tranquillo del fiume sono fiorite tradizioni e leggende come quella delle “Acque pagane”: sotto il castello di Rasiglia si trova una sorgente che raccoglie acque che provengono dall’altopiano di Verchiano, le “acque pagane” appunto, perché si riteneva che fossero state deviate dal loro naturale corso in quanto maledette.
I colori, le limpide acque e la verde vallata non potevano non aver ispirato versi suggestivi come quelli della poetessa Maria Alinda Bonacci Brunamonti che così canta il Menotre:
                                     Dal ferrugigno acuto Pale al piano
                                     umido del Topin s’avvolge, verde
                                     fiumicello il Menotre. Io lo mirava
                                     su per le svolte del sentiero alpestre
                                     in chiuse forre qua e là gittarsi
                                     qual ponte aereo di cristallo
                                     par che in viso mi soffi la frescura
                                     delle tue cascatelle.


     febbraio 2018: cascata di Pale ricoperta di ghiaccio.           

Bibliografia

Pier Giorgio Lupparelli, Hotel De La Poste, Dimensione Grafica Editrice, 2016
Alberto Melelli, Il Menotre: Un piccolo fiume per grandi servizi, Spoleto, Banca popolare, 1983
J.G. Keisslers, Reise Durch Deutschland...Italien...,Hannover,1751,cap. Von Rom nach Loreto
Sigaud. De La Fond, Dictionnair des Merveilles de la Nature, Parigi, 1781
Ludovico Jacobilli, Dizionario di erudizione storico - ecclesiastica, vol. 25
M. A. Bonacci Brunamonti, Dai monti alla marina, Bibl. Com., Foligno, ms.A XII/6/167

Sito web “Pale di Foligno”